Situato all’interno dello stupendo altopiano coperto di praterie che domina le valli di Ospitale e del Dardagna rappresenta un esempio unico di torbiera in tutto il nord Italia.
Raggiungibile tramite un lungo tracciato sterrato è qui possibile, solo per occhi esperti e attenti, osservare la pianta carnivora Drosera Rotundifolia che durante l’estate attira insetti di tutte le dimensioni per poi intrappolarli tra le sue spire mentre in primavera ed in autunno è possibile osservare numerose specie di uccelli che qui trovano un oasi dove riposare durante le lunghe migrazioni. Attorno al lago è molto suggestiva e luogo ideale di passeggiate la grande prateria che ricopre l’altipiano ai limiti della quale un enorme faggio secolare sembra trasudare magia. Magia che è possibile ritrovare nel versante bolognese dove una piccola insenatura della parete rocciosa viene chiamata “Grotta delle fate” perché la leggenda vuole che al sui interno vivano tre fate maligne che attirano durante le giornate nebbiose i viaggiatori all’interno del lago per poi farli affogare. Molto suggestivo quanto pericoloso, a dominare il lago un grande sperone roccioso si propende a sbalzo verso il precipizio; chiamato “Becco dell’Aquila” permette di dominare la valle del Dardagna: sconsigliato vivamente a chi soffre di vertigini.